Potenzialità milanesi

di Gabriella Lo Ricco

Cino Zucchi, Edifici in linea a edilizia convenzionata, vista da viale Serra, Milano
Cino Zucchi, Edifici in linea a edilizia convenzionata, vista da viale Serra, Milano

 

 

Posti al crocevia tra viale Serra e viale Scarampo e, insieme, a ridosso dell’urbanizzazione consolidata di viale Certosa e piazzale Accursio, gli edifici residenziali progettati da Cino Zucchi nell’area in cui insisteva lo stabilimento dell’Alfa Romeo fungono da cerniera tra il sistema di infrastrutture che collega l’autostrada dei Laghi con la circonvallazione esterna di Milano e la spazialità della città di stampo ottocentesco.

Zucchi dialoga con tale complessità attraverso l’ideazione di una serie di costruzioni che, grazie alla loro disposizione nello spazio e ai loro caratteri architettonici, costituiscono la rappresentazione dialettica di contrapposte istanze urbane, funzionali, ma anche commerciali. Agli edifici in linea costruiti a ridosso di via Traiano e viale Serra per tracciare una continuità con le cortine edilizie esistenti si affiancano delle costruzioni a torre di cui alcune scandiscono l’asse pedonale pensato da Gino Valle, mentre altre sono disposte liberamente nello spazio.

Gli edifici sono pensati come landmark. In una visione fuggevole dal finestrino dell’automobile è la massa dei fabbricati e la tessitura dei fronti a permettere di dotare l’area di diversificati punti di riferimento visivi: alla trasparenza, alla leggerezza e al susseguirsi di grandi vetrate, si predilige la sostanza del costruito attraverso l’utilizzo di rivestimenti in cotto e in pietra. Ma gli edifici non sono solo segni nello spazio: essi devono anche rispondere positivamente alla funzione in questo caso abitativa per cui sono realizzati. Se l’organizzazione degli appartamenti è del tutto convenzionale in aderenza alle attuali richieste degli operatori immobiliari, Zucchi concentra la sua attenzione progettuale lì dove permane un margine d’azione per perseguire una qualità dell’abitare. Alla scomparsa della “facciata”, che ormai caratterizza molti degli ultimi interventi milanesi, si privilegia così la differenziazione dei fronti e il posizionamento dei diversi locali in relazione all’orientamento solare e al contesto; mentre i profili delle coperture, gli alti porticati in pietra al piano terra, la tessitura dei fronti, i balconi a sbalzo e i sottili telai, nel riproporre il lessico di alcune architetture dei professionisti milanesi del secondo dopoguerra, costruiscono l’immagine di un’architettura che accetta la sua contraddittoria natura di manufatto commerciale, di simbolo urbano e di prodotto culturale e rimane comunque in grado di dimostrare la sua necessità, la sua tradizione e la sua bellezza. 

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Cino Zucchi, Edifici residenziali in linea e a torre, vista da viale Serra, Milano

 

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Cino Zucchi, Torri a edilizia convenzionata, vista da via Ulpio Traiano, Milano

 

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Cino Zucchi, Torri a edilizia libera, vista da via Brunelli, Milano
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Milano, 20 febbraio 2012