Learning / transforming slums

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Il tema del convegno cerca di verificare come in  relazione all’orizzonte dei drammatici problemi di urbanizzazione che caratterizzano il pianeta e che vedono circa un miliardo di individui vivere in condizioni urbane di precarietà in abitati come gli slum o favelas (le definizioni variano nelle diverse parti del globo), quali  siano le strategie culturali e progettuali elaborate al fine di dare una risposta specifica alle drammatiche dinamiche insediative in atto.

 

Il convegno ha quindi l’obiettivo di interrogarsi su fenomeni insediativi estremi che incidono massicciamente su molti contesti metropolitani del pianeta e la cui diffusione determina un processo non controllato dagli strumenti classici della pianificazione o del progetto d’architettura.

 

Centrale diviene  compiere una riflessione sulle ragioni profonde che generano la riproduzione di questi modelli insediativi pur con diverse modalità alle diverse latitudini.

 

Finalità di questa riflessione collettiva è inoltre una verifica degli strumenti concettuali ed operativi che oggi la disciplina offre confrontando il contributo di culture disciplinari e sensibilità diverse, dalla pianificazione, all’antropologia urbana, allo sguardo fotografico, all’architettura. Quali  sono oggi le  basi epistemologiche su cui si fonda la teoria e la pratica finalizzata al possibile controllo delle trasformazioni di città come Mumbai, San Paolo, Lagos e come governare la nuova ecologia spaziale che si è determinata?

 

Una riflessione sugli slum (utilizziamo la definizione anglosassone per genericità) diviene quindi occasione per studiare un fenomeno centrale della recente storia urbana ed individuare con quali modi di concepire i futuri insediativi le nuove modalità di trasformazione urbana, evidenziando i processi di trasformazione delle megacittà.

 

Individuare alcune delle più importanti esperienze diviene l’occasione per comprendere sia in termini di cambiamento, di cosa può essere fatto per individuare modalità non tradizionali dell’insediamento capaci di integrare autocostruzione, trasformazione, elementi infrastrutturali di base nella fase formativa di questi insediamenti.

 

Il carattere di “spontaneità “ presenta  pur con le dovute differenze nei diversi ambiti, alcuni elementi significativi per le dinamiche urbane che sociali che determinano sia perché le formazione risultano dotate  di forme insediative in grado di essere nella loro omogeneità, sistemi coerenti ai luoghi che superano l’impostazione “funzionalista” nella divisone di spaziale in cui si collocano sia per la dimensione sociale di prossimità che definiscono e che genera una condivisone delle esperienze di vita. Senza idealizzare questa condizione spesso tragica e sottraendo l’interpretazione ad una estetizzazione astratta, emergono aspetti che possono essere oggetto di attenta analisi non solo in relazione  alla trasformazione di questi luoghi.

 

In questo senso l’accezione learning individua una specifica attenzione ad un fenomeno altrimenti rimosso ed oggetto di pratiche unicamente sostitutive dell’esistente che pur di superiore qualità costruttiva, tecnica, abitativa sottraggono elementi su cui sembra necessario riflettere, consapevoli di un necessario processo trasformativo che debba caratterizzare realtà carenti di alcuni aspetti basilari dell’abitare. Va evidenziato tra l’altro di come le politiche di sostituzione radicale siano sostanzialmente fallite, incapaci di rideterminare gli equilibri preesistenti.

 

Transforming si declina in una accezione non quantitativa di sostituzione di un sistema abitativo con un altro peraltro spesso insostenibile ma di una comprensione specifica dei luoghi e dei caratteri di ogni condizione particolare, con interventi più simili all’agopuntura sia nell’inserimento di Landmark, elementi germinali capaci di ridefinire sia in termini d’uso che simbolici, attivando  sia un nuovo senso  sia di appartenenza che del carattere con i luoghi in cui si collocano, definendo  nuove gerarchie spaziali all’interno dell’abitato nel modo con cui vengono usati . La trasformazione avviene anche  nel trovare modalità di adattamento dell’esistente generando una trasformazione che sia capace di agire sul funzionamento delle singole unità abitative , sulla matrice di base di ogni insediamento definito spesso impropriamente come informale, mentre è proprio la forma di questi insediamenti ad essere interessante per le modalità aggregative che definisce.

 

Resta aperto il tema  non solo degli interventi  sulle dinamiche in atto di crescita spontanea orientandone  gli elementi fondamentali, ma soprattutto di capire come le politiche di controllo dell’espansione possano dedurre elementi significativi dalle dinamiche in atto sia per la dimensione sociale che per quella progettuale, trovando nuovi modelli adatti non solo a comprendere  le forme di insediamento ma generare  nuove modalità di crescita e trasformazione degli insediamenti esistenti.