ARCHITETTURA AL CUBO – Stefano Moor Architetto

 

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In una condizione contemporanea di sempre più incontrollata e insensata proliferazione delle immagini, l’intento del ciclo di mostre ARCHITETTURA AL CUBO è quello di presentare, di alcune figure di spicco del panorama architettonico internazionale – e in uno spazio programmaticamente limitato – una sola e unica opera. Oltre all’esito finale, ciò che si intende mostrare è il processo progettuale che vi è sotteso, attraverso schizzi, planimetrie, fotografie e modelli. Insieme all’esemplarità delle opere prescelte, ARCHITETTURA AL CUBO vuole così mettere in luce le possibilità, le esitazioni, le scelte, insomma il lavorìo e la vita che vi sono dietro il fare architettura.

STEFANO MOOR
Nato a Lugano nel 1968, Moor si diploma nel 1993 al Politecnico di Losanna con Luigi Snozzi, con il quale avvia una lunga collaborazione didattica presso lo stesso istituto di Losanna e nei Seminari Internazionali di Progettazione di Monte Carasso, a cui collabora tuttora. Contemporaneamente intraprende un’attività professionale indipendente, oltre a proseguire con numerose altre esperienze didattiche quale critico esterno. I suoi lavori sono stati presentati in mostre personali e collettive e ha tenuto conferenze in Svizzera e all’estero. Dal 2014 è docente presso I’Hepia di Ginevra.

LA MOSTRA – CASA A CARABIETTA
L’edificio si trova sul lago di Lugano, in un insediamento posto su un delta. Il vuoto del lago contenuto dalle montagne, qui come altrove, è straordinario. Stretto tra la strada e il lago, il terreno su cui sorge la casa si trova a nord del delta. Orograficamente esso appartiene ancora al delta stesso, prima del suo restringimento lungo la strada. Il luogo in questione è un punto orografico preciso. L’opportunità è di porvi una casa, un edificio privato, capace di confrontarsi con la dimensione pubblica che il luogo stesso richiede. La casa si inserisce nella stessa logica di tutte le case orientate sul lago lungo la riva del delta, ma nel contempo vuole divenire terminale del delta e segnale all’entrata del paese, per chi giunge da nord lungo la strada. Nasce così l’esigenza di progettare un edificio che guardi su tutti e quattro i lati, con un orientamento radiale oltre a quello bilaterale lago-montagna. L’ambizione è porre in questo luogo speciale un edificio ben riconoscibile grazie alla sua finitezza geometrica, capace di definire ciò che sta attorno senza confondervisi. II luogo si trasforma.

MOSTRA
16 – 31 maggio 2016 – PROROGATA AL 17 GIUGNO

“Spazio cubo”

CONFERENZA 
18 maggio 2016, ore 17 
Aula Rogers – Introduce: Marco Biraghi
Alle ore 18.30 vernice della mostra con rinfresco  

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