«Eravamo arrivati, così parlando, al centro della città [Milano, ndr], dove tutte le botteghe, tutti i negozi – le cartolerie, le drogherie, i barbieri, le farmacie, gli spacci dei sali e tabacchi – sono parimenti lindi, lustri, sfarzosi come salotti, come padiglioni da esposizione, e la bottega dell’ortolano non sfigura affatto vicino a quella dell’orefice […]

Se Gogol nei suoi racconti aveva intuito in maniera sorprendente l’orizzonte verso cui la Russia si stava dirigendo a passo spedito, è invece probabile che per Mosca, che di quella Russia ottocentesca non era più nemmeno la capitale, neanche lo studioso più lungimirante avrebbe potuto azzardare un futuro così radioso. […] di Edoardo Rovida

Siamo architetti, o critici d’architettura, e ci siamo ritrovati attorno ad un tavolo, generosamente offerto da uno di noi, a discutere di città. Quando parliamo di città, ci rendiamo conto della sua natura di opera collettiva e complessa, di notevole profondità storica, nella quale l’architetto non ha che un ruolo parziale. In questo senso, la città è come un enorme cantiere […]

Il 20 settembre, nel Castello di Barone, presso Caluso (TO), messo a disposizione per l’occasione da Pietro e Graziella Derossi con generosa e squisita ospitalità, ha avuto luogo la prima riunione del GIDAC (Gruppo Itinerante di Dibattito su Architettura e Città). […]