Se l’università si ferma

Gizmo sostiene lo sciopero nazionale del personale universitario a tempo determinato: ricercatori, tecnici e amministrativi, assegnisti di ricerca, dottorandi. Una mobilitazione necessaria per denunciare le condizioni sempre più insostenibili in cui si trovano a lavorare migliaia di persone che ogni giorno tengono in piedi le università italiane, troppo spesso nell’ombra, senza tutele né prospettive.

Alla base dello sciopero ci sono ragioni gravi e urgenti: il definanziamento del Fondo di Finanziamento Ordinario, la precarietà cronica aggravata dall’attuazione del PNRR, e il disegno di legge Bernini-Resta, che promette di rendere ancora più incerto e frammentato il percorso del cosiddetto “pre-ruolo”. Il risultato è un sistema universitario che si regge sul lavoro intermittente, malpagato e continuamente rimandato.

Se l’università si ferma, è perché chi la fa funzionare ogni giorno – con passione, competenza e dedizione – non può più permettersi di essere ignorato. È tempo di rimettere al centro le persone, il loro lavoro e il diritto a una formazione e a una ricerca degne di questo nome.

Gizmo sta dalla parte di chi sciopera.