Non solo housing sociale



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La gestione e il mantenimento degli immobili residenziali pubblici e i relativi criteri di assegnazione degli alloggi costituiscono alcuni dei problemi che affliggono oggi la maggior parte delle città italiane. Basti pensare al caso di Napoli, dove circa il 40% degli alloggi è di proprietà di enti pubblici, i quali non riescono a contrastare il degrado edilizio a causa anche degli ingenti tagli dei fondi statali. 


A fronte di un condiviso e diffuso impegno nella costruzione e promozione dell’housing sociale come nuovo modello abitativo, di cui si parla anche nei nuovi Piani di Governo del Territorio (Pgt), la questione Erp diventa sempre più ingombrante e imbarazzante, da “dimenticare” piuttosto che da affrontare. 


Nello specifico, segnaliamo l’inchiesta a cura di Paolo Berizzi e Sandro De Riccardis apparsa su La Repubblica riguardo l’assegnazione delle case popolari a Milano. L’articolo mette in evidenza come il patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP) costituisca a tutti gli effetti un serio problema sul quale sembra mancare un’aggiornata strategia di intervento. Non solo il racket della casa, su cui si concentra lo scritto, ma anche la mancanza di manutenzione, l’inesistente integrazione di nuovi servizi, la necessità di ristabilire un mix sociale oltre che funzionale sono questioni urgenti che non trovano spazio nelle agende degli assessorati alla casa delle città italiane.


Se risulta ormai evidente che in epoca di crisi economica non è più possibile pensare alla costruzione di alloggi interamente finanziati dallo Stato o dagli enti pubblici locali, ciò non significa che il patrimonio esistente debba essere destinato a una inevitabile condizione di rovina.



Silvia Micheli


 

 

 

→     Nelle case fantasma di Milano

di Paolo Berizzi e Sandro De Riccardis

 

 

«Gli alloggi comunali a Milano non sono più un problema: basta scendere a patti coi boss delle “case fantasma” e, grazie anche a funzionari “amici”, un tetto si trova. Un bilocale a Niguarda. Tre vani a Quarto Oggiaro. Due stanze a Baggio. Luce-acqua-gas compresi nell'”affitto”. Prendere e pagare. All’ombra del Duomo, nella nebulosa dei lunghi silenzi di Palazzo Marino, per avere una casa “convenzionata” non devi nemmeno aspettare il tuo turno nella lista per l’assegnazione: c’è una graduatoria parallela, molto più rapida ma a pagamento. La gestiscono i burattinai del racket degli alloggi pubblici. I capi bastone delle occupazioni abusive e i dipendenti infedeli dei gestori pubblici. Che nella città della finanza contano più di un consigliere comunale, più di un assessore». […]


 

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