Fiorella Vanini, La libreria dell’architetto

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Fiorella Vanini


LA LIBRERIA DELL’ARCHITETTO

Progetti di collane editoriali 1945-1980



L’arco di tempo che va dall’immediato dopoguerra alle soglie degli anni Ottanta è stato caratterizzato, nel settore dell’architettura, dalla proliferazione di numerose iniziative di carattere editoriale. Gli architetti protagonisti di questa stagione hanno spesso usato la parola scritta come un’imprescindibile strumento di costruzione della propria azione conoscitiva e politica, da affiancare direttamente al progetto. Essenziali per la comprensione del periodo risultano pertanto non soltanto le riviste, con la loro cadenza mensile e il loro costante riferimento all’attualità, e neppure soltanto i singoli libri, che pure proprio in questi anni assumono a volte il carattere di veri e propri “manifesti”, ma anche – e in modo niente affatto secondario – le collane editoriali: sequenze di “perle” che, volume dopo volume, pur occupandosi spesso indifferentemente del passato così come del presente, hanno finito per tracciare una ben precisa linea.


In questo saggio, per la prima volta, le principali collane di architettura vengono analizzate nella loro dimensione culturale, editoriale e grafica. La collana «Architetti del movimento moderno» della casa editrice Il Balcone diretta dai BPR, la collana «Polis» di Marsilio diretta da Aldo Rossi, la collana «Architettura e città» di Dedalo diretta da Guido Canella, la collana «Struttura e forma urbana» del Saggiatore diretta da Giancarlo De Carlo, la «Collana di architettura» di Franco Angeli diretta da Massimo Scolari, sono solo alcune delle linee qui prese in considerazione – linee che nel loro complesso concorrono a definire il quadro di un’epoca fondamentale dell’architettura italiana.


Fiorella Vanini, architetto, insegna Storia delle costruzioni e Storia dell’arte presso la Scuola di architettura civile del Politecnico di Milano. Nel 2010 ha conseguito presso lo stesso ateneo il titolo di dottore di ricerca in Composizione architettonica. Tra le sue pubblicazioni Atlante iconografico in Italia 60/70. Una stagione dell’architettura (Il Poligrafo, Padova 2010). Nel 2009 ha curato la mostra La rivoluzione culturale: la Facoltà di architettura di Milano, 1963-1974.



Franco Angeli

Collana di architettura (nuova serie)

diretta da Marco Biraghi


Comitato scientifico: Pietro Derossi, Alberto Ferlenga, Benedetto Gravagnuolo, John Macarthur, Silvia Micheli, Werner Oechslin, Luciano Patetta, Franco Raggi


L’intento della Collana di architettura (nuova serie) è di tenere insieme argomenti e sguardi diversi, cercando però di mostrare – con il loro semplice accostamento – i nessi più o meno sotterranei che li legano. In questo senso, essa intende impegnarsi su due fronti: in primo luogo, quello della cultura architettonica, intesa nell’accezione più allargata, come ambito indispensabile per la formazione e la crescita degli studenti e dei giovani laureati (a cui sempre meno l’editoria italiana di settore offre punti di riferimento e spunti di riflessione), ma anche come terreno di confronto e di stimolo per studiosi e per lettori interessati alla disciplina. Accanto a titoli incentrati sulla rilettura storica e l’interpretazione critica di figure, periodi o edifici di comprovata importanza, la Collana propone dunque raccolte di scritti di architetti che abbiano dato un contributo fondamentale al dibattito architettonico (in modo particolare dal secondo dopoguerra in avanti), nonché la ripresa di testi “classici” ormai introvabili o mai pubblicati in precedenza.


Il secondo fronte a cui la Collana di architettura (nuova serie) vuole rivolgersi è quello dell’architettura contemporanea, intesa come pratica professionale concreta e attuale. All’interno di un panorama editoriale italiano attento all’opera degli architetti già storicizzati, o al più di quelli oggi sessanta-ottantenni, esiste un vuoto enorme, che attende soltanto di essere colmato, riguardante le generazioni più giovani. In questo senso, la Collana propone una serie di titoli su architetti – italiani e stranieri – appartenenti a tali generazioni, con un taglio monografico e con un testo di carattere critico, e non semplicemente “presentativo”. Ma si offre anche come un luogo di dialogo a distanza tra rappresentanti di generazioni diverse, per mostrare la perenne “novità” dei fondamenti e la capacità di essere fondato del nuovo.


24 marzo 2012