Una cosa semplice

Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006

di Marco Biraghi 

 

 

Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006
Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006

 

 


 

Non ho nessuna simpatia per Dolce&Gabbana. Non mi piace la loro moda, e non mi piace l’estetica che si lega al loro marchio. Tuttavia la sede dei loro uffici e del loro showroom, tra le vie Broggi, Zambeletti e Redi, nelle vicinanze di corso Buenos Aires, a Milano, realizzata nel 2006 da Piuarch (Francesco Fresa, Germàn Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Triario) è sorprendente nella sua capacità di attribuire al nome e all’immagine di Dolce&Gabbana concetti altrimenti ad essi alieni come sobrietà ed eleganza. Ed è una dimostrazione di come in architettura – nella buona architettura – siano (quasi) sempre sufficienti pochi elementi per ottenere risultati eccellenti: ovvero – più in generale – di come ne bastino piuttosto di meno che di più (e ciò, nonostante il nome che si sono voluti dare gli architetti). Avvolto in una candida scatola di acciaio, vetro e pietra bianca di Namibia, il D&G Headquarters dà la consolante (benché certamente illusoria) sensazione che l’architettura, ancora ai nostri giorni, possa essere una cosa semplice.

Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006
Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006-Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006

Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006
Piuarch, D&G Headquarters, Milano 2006

 

 

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Milano, 7 marzo 2012

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