Il nuovo lusso burocratico

Citterio e Viel and partners, Abitazioni in via Lomazzo, Milano 2012 © Erica Gerosa
Antonio Citterio Patricia Viel and partners, Abitazioni in via Lomazzo, Milano 2012 © Erica Gerosa

di Gabriella Lo Ricco

Non ci si meraviglia più che per fargli spazio sia stato distrutto un sobrio e dignitoso esempio di archeologia industriale milanese, lo stabilimento Centenari Zinelli; non ci si stupisce neanche più dell’assurda retorica pubblicitaria che pone il complesso abitativo di via Lomazzo 52 surrettiziamente in continuità con gli eccellenti esempi abitativi progettati da Bottoni, Terragni e Vietti nel vicino corso Sempione; né scandalizza ormai più di tanto la convenzionale e grossolana organizzazione interna delle diverse unità abitative, perfettamente in linea con le attuali offerte degli operatori immobiliari.

Ciò che invece perturba è il messaggio che tale intervento mette in forma: l’indifferenza ai caratteri morfologici dell’area adiacente a via Lomazzo, e i meri calcoli di distanza tra gli edifici e delle volumetrie disponibili, sono le uniche e reali ragioni della dislocazione planimetrica e delle altezze dei tre stabili che compongono l’intervento.

Inoltre se il muto recinto che racchiude lo stabile a ridosso di via Lomazzo, nel suo celare indifferentemente i corridoi di accesso ai duplex e gli spazi riservati ai box, traduce la richiesta di dotare i tradizionali e vibranti ballatoi milanesi della “sicurezza” di poter vivere lo spazio abitativo senza la costante preoccupazione di essere disturbati, anche solo visivamente; se la creazione di un inabitabile giardino “giapponese”, visibile attraverso un ulteriore (benché trasparente) recinto, è la negazione degli intoversi e inaspettati cortili milanesi; se tale silente cortile è, in relazione agli spazi abitati, solo il retro degli alloggi che si aprono sui giardini privati, sapientemente celati anch’essi agli sguardi indiscreti e frenetici della città; se la struttura a griglia che avvolge i sedici piani delle abitazioni, caratterizzata da un passo irregolare per far fronte alla non coordinata progettazione degli affacci interni, nega paradossalmente quel pensiero e quella misura razionale a cui vorrebbe invece alludere; se la scadente qualità delle finiture di facciata parla di un totale disinteresse per la cura costruttiva ed esecutiva del costruito: se tutto ciò è vero, allora l’intervento in via Lomazzo progettato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel and partners in collaborazione con lo studio Anna Giorgi and partners è un esempio calzante di come il tentativo di accordare le ragioni “burocratiche” e gli attributi del nuovo lusso generi uno sterile contributo alla costruzione di una cultura dell’abitare condivisa e condivisibile.

Brochure pubblicitaria delle abitazioni in via Lomazzo, Milano 2012 © Greenway
Brochure pubblicitaria delle abitazioni in via Lomazzo, Milano 2012 © Greenway
Le abitazioni di via Lomazzo in costruzione, Milano 2010
L’intervento in fase di realizzazione, Milano 2010
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La corte interna © Erica Gerosa
La orte interna e i duplex
La corte interna e i duplex
Gli appartamenti con i giardini privati e la corte
Gli appartamenti con i giardini privati e la corte
© Erica Gerosa
© Erica Gerosa
007 Piante dei duplex con accesso dai corridoi con affaccio su via Lomazzo
007 Piante dei duplex con accesso dai corridoi con affaccio su via Lomazzo
Piante dei duplex con i giardini privati
Piante dei duplex con i giardini privati
Piante del duplex al quindicesimo piano
Piante del duplex al quindicesimo piano

Milano, 30 maggio 2012