LE TRE BATTAGLIE | seminario a Milano

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Le tre battaglie: patrimonio artistico, paesaggio, ambiente
seminario promosso da
Rete del Ritorno all’Italia in Abbandono. Il paese che non c’è

sabato 5 aprile 2014
9.30 – 17.00

Fondazione Pini
corso Garibaldi, 2 – Milano

Incontro-seminario promosso da Rete del Ritorno all’Italia in Abbandono. Il Paese che non c’è

con Associazione Thara Rothas – etica e cultura materiale, Dis-abitati, Fondazione Nuto Revelli, Esterni, Doppiozero, Politecnico di Milano-DAStU/Re-Cycle Italy, Associazione Cascine Milano, Associazione Signumlab – Quando la cultura lascia il segno, Frigoriferi Milanesi, Fondazione A. Pini

a cura di:

Antonella Tarpino (Fondazione Nuto Revelli)
Silvia Passerini (Associazione Thara Rothas, etica e cultura materiale)
Alberto Saibene (Doppiozero)

Ritorno é la parola chiave del lavoro della nostra Rete Il Paese che non c’é.
Ritorno a che cosa?
Al Paese che non c’é più, dei tanti paesi in abbandono e in progressivo spopolamento.
Al Paese senza tutela del patrimonio storico artistico più importante del mondo.
Al Paese che rischia di scomparire con un ambiente degradato dalla cementificazione e dall’abusivismo.
Tre battaglie che, incrociando diverse competenze, si riunificano in un’unica battaglia.   Nel confronto diretto e operativo con amministratori, associazioni, gruppi impegnati sul territorio per avviare un documento programmatico condiviso.

L’occasione dell’incontro è data dal libro “Un patrimonio artistico senza” (Skira 2013) di Bruno Zanardi, tra i maggiori esperti oggi in Italia in tema di conservazione e restauro. Un libro al cui centro si è posta la sempre più urgente necessità di varare politiche di tutela nuove e efficaci: finalmente mirate a considerare il patrimonio storico e artistico come una totalità indisgiungibile dalla totalità dell’ambiente in cui quello stesso patrimonio storico e artistico è andato infinitamente sedimentandosi in millenni. Del resto l’inseparabile rapporto con l’ambiente è caratteristica unica al mondo del patrimonio storico e artistico italiano.

Una vera e propria rivoluzione copernicana della tutela. Ne consegue che le politiche di tutela del patrimonio artistico dovranno essere tutt’uno con le politiche di tutela dell’ambiente, e con esso, del paesaggio storico: naturale, agrario e urbano. Per fare un solo esempio, si pensi ai centri storici e alla rigida distinzione finora tenuta nelle politiche ministeriali, regionali e comunali tra patrimonio immobiliare in mano pubblica e patrimonio immobiliare in mano privata. E si consideri come questa distinzione diventi inessenziale quando finalmente ci si decida a far valere l’insieme di patrimonio immobiliare pubblico e privato quale traguardo o punto fisso per la messa a fuoco di qualsiasi nuovo disegno di pianificazione urbanistica, territoriale o paesistica. Ecco perché si é scelto di organizzare un tavolo di lavoro pluridisciplinare cui chiamare a dibattere, oltre che esperti di tutela del patrimonio artistico, studiosi di paesaggio e ambiente, geografi, sociologi, urbanisti, antropologi, economisti e giuristi. Discussioni da condurre su esempi in particolare,  significativi dell’abbandono cui sempre più rapidamente stanno andando incontro vastissime zone dell’Italia. In particolare i centri storici (il caso delle Marche), intere regioni (il caso della Calabria), le montagne (i piccoli comuni in via di desertificazione nelle Alpi e negli Appennini), le aree rurali (il caso delle cascine di Milano).

Casi di Abbandoni (che si incrementano tanto più con la crisi) e insieme  anche di Ritorni. Al centro del dibattito questioni pragmatiche. Quali i criteri di selezione e di tutela? Quali le filosofie del recupero? Quali gli attori? E soprattutto entro quale quadro normativo e giuridico? Confronti e proposte operative da discutere in stretto rapporto con amministratori, operatori territoriali, enti di tutela e associazioni per avviare un documento programmatico condiviso.

www.retedelritorno.it