RUBRICA SCUOLE | Università di Palermo

Scopriamo con questa puntata della “Rubrica Scuole” che Gizmo ha raggiunto pubblico fino in Sicilia, e questo ci rende assai soddisfatti. Riceviamo infatti un progetto dalla Scuola di Architettura di Palermo, dello studente Rosario Luca Palumbo.
Il lavoro presentato è elaborato in un laboratorio semestrale del quinto anno: alcuni aspetti sono discutibili, ma si può intendere dalle risposte dello studente alle nostre domande che le perplessità sono condivise. Il progetto in sé è chiaro (non nella planimetria generale), sintetico nei suoi elaborati (forse anche troppo), privo di rappresentazioni renderizzate (il che potrebbe quasi sembrare un segno di avanzamento culturale anziché il contrario), e tuttavia rappresentato in maniera piatta e quasi inespressiva.
Mettere a confronto questo progetto con l’ultimo presentato su questa rubrica, a mio avviso, potrebbe essere un esercizio interessante: difficile riscontrare approcci al progetto più distanti.
FA

Studente: Rosario Luca Palumbo
Docente titolare: Prof. Michele Sbacchi
Università degli Studi di Palermo | Dipartimento di Architettura d’Arch_Scuola Politecnica 
Corso di Laurea in Architettura LM4-AG (Sede Agrigento)
Laboratorio 5 di progettazione architettonica e urbana | A.A. 2014-2015
Laboratorio semestrale
Valutazione progetto: 30L

Relazione di progetto

L’intervento  interessa il quartiere Calvario-Pizzillo a Palma di Montechiaro (prov. AG), una delle ultime zone di espansione posta a Nord-Ovest nella parte più alta della città al limite con l’altura. Il quartiere risulta notevolmente frammentario, caratterizzato da un’edilizia spontanea e scadente e da un tessuto viario che presenta pendenze considerevoli.

Il progetto consiste nell’elaborazione di un progetto urbano nell’area assegnata e un progetto architettonico di una biblioteca come approfondimento del progetto urbano.

Nello specifico la biblioteca consiste in un edificio di piccola dimensione (tra 1.000 e 2.000 mq) dalle caratteristiche specifiche seguendo una tipologia poco diffusa in Italia, caratterizzata come segue:
– sproporzione tra posti a sedere ed entità del fondo: si prevede infatti che la biblioteca possa servire anche come luogo di lettura, o semplicemente posto di lavoro;
– il rapporto tra libri reference e libri  destinati al prestito o alla lettura dovrà essere fortemente sproporzionato a favore dei libri reference.

L’edificio comprende:
– posti a sedere per almeno 40 persone
– scaffali ad accesso libero per 30.000 libri
– un banco di circolazione (circulation desk) di adeguate dimensioni
– un’area in prossimità dell’ingresso per l’esposizione delle nuove acquisizioni (circa 10 mq)
– deposito per  10.000 libri
– due aree con divani e poltrone da 15 posti di cui una in prossimità dell’ingresso
– due stanze per lavoro di gruppo da 5 posti ciascuno
– 3 stanze a sei posti per visione video
– 3 stanze per uffici
– un bar accessibile anche dall’esterno di circa 100 mq
– guardaroba con armadietti in prossimità dell’ingresso
– tavoli da lavoro
– uno spazio di lettura all’aperto accessibile solo dall’interno della biblioteca di circa mq 150 e dotato di sedili.

Il progetto è il frutto di un ragionamento a scala urbana oltre che architettonica, ragionamento che ha permesso di concepire l’architettura sia come edificio in quanto tale, sia come segno urbano notevole. Il risultato è una struttura articolata secondo due elementi volutamente indipendenti: la copertura-piazza (elemento a doppia funzione),che dilata la strada-balcone alla quota superiore e si pone in relazione agli elementi urbani preesistenti, e l’edificio, staccato da questa, che si pone come un grande volume compatto e semplice esternamente ma frammentario e complesso internamente, in un sistema a gradoni che determina il senso di salita dal basso verso l’alto e consente l’adeguamento del manufatto alla pendenza del sito.

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1) Quali sono i punti di forza che caratterizzano l’insegnamento della vostra scuola di appartenenza?
A livello progettuale viene dedicata molta attenzione alla lettura del contesto oltre che ai criteri compositivi e architettonici. Il progetto viene immerso nel contesto in cui si trova, sia a livello urbano che architettonico, divenendo un organismo radicato nel suo territorio.

2) Quali sono invece gli aspetti carenti? Che cosa non vi soddisfa, e che cosa vorreste che la vostra scuola vi facesse approfondire maggiormente?
Sicuramente l’aspetto tecnologico (viene curato pochissimo) oltre che l’aspetto grafico. Siamo ancora ancorati a metodi di rappresentazione troppo obsoleti. È anche vero che prima della grafica si fa avanti un buon progetto, ma anche l’occhio vuole la sua parte…

3) Ritenete che il metodo di insegnamento del progetto sia legato principalmente al docente del laboratorio, o riconoscete un’impostazione più generale della scuola alla quale i docenti si riferiscono?
Credo che ogni docente abbia il suo metodo di insegnamento che lo contraddistingue, ma è anche vero che il rispetto del contesto è un aspetto comune a tutti.

4) A vostro avviso, il progetto inviatoci è stato valutato correttamente dalla vostra scuola?
È stato valutato in relazione alle aspettative del docente.

5) Lo ritenete il frutto dell’insegnamento ricevuto nel laboratorio di progettazione da voi frequentato, o dell’impostazione della scuola, o riflette piuttosto un vostro personale punto di vista progettuale o una vostra particolare ricerca?
Assolutamente il frutto dell’insegnamento ricevuto nel laboratorio.
 

29 gennaio 2016

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